Il coworking sul New York Times.

Un articolo sul cw fa sempre piacere, se poi è il buon vecchio NYT, ancora di più. (Anche noi, nel nostro piccolo, ogni tanto riceviamo una mail o una telefonata da qualche giornalista, ma poi non si vede mai nessuno).

Comunque, qui si racconta che ci sono coworking spaces dove esiste un dress-code

(…) as I realized on the first day when the manager coolly scanned my shorts and T-shirt and said, “our members usually dress for work”.

e altri dove la proprietaria dello spazio deve andare a casa sua se vuole lavorare sul serio

I wasn’t getting any work done when I was there, because clients wanted to stop and chat.

Stupendo.

E comunque, posti come Cubes & Crayons – dove gli adulti lavorano e possono portare con sé i figli, che vengono accuditi in modo adeguato – sono cose che distinguono le realtà economiche avanzate dal far west lavorativo, secondo me.