Incontro con gli studenti del Master di Domus Academy.
Questa mattina ho avuto il piacere di incontrare un gruppo di studenti della Domus Academy, qui al nostro Cowo ancora un po’ sporco e in disordine per i recenti lavori.
Le facce curiose e allegre degli studenti mi mettono sempre di buonumore, e l’oretta e mezza è trascorsa molto piacevolmente.
Ho spiegato loro la ricetta di un buon coworking, e ho illustrato il nostro progetto di rete, con questa presentazione.
L’incontro è nato dallo studio che stanno svolgendo come tesi di master, un progetto che affronta il tema dell’equilibrio tra vita professionale e vita lavorativa, nella prospettiva di futuri architetti e designer:
“Happy Workers: nuovi spazi, uffici e servizi per rendere più felice chi lavora in ambiti creativi”
Mi ha fatto molto piacere riscontrare un così attento interesse rispetto ai temi del coworking, ed anche ricevere alcune domande piuttosto stimolanti, del tipo:
“Se è molto più profittevole affittare uno spazio con una regolare locazione di 6 o 12 anni, perché voi fate il coworking?”
Al di là dello humour di queste parole, dopo un’ora che si parlava del valore delle relazioni tra liberi professionisti, nomad work etc, in realtà sono portato a pensare che il reddito di un coworking, se si riesce ad avviare, è ottimo anche perché permette di non essere impegnati a lungo termine, cosa che – in tempi come questi – trovo assai sana.
Senza contare, appunto, il valore delle relazioni…